Non soltanto le big tra coloro che muovono il mercato della Serie A. I passaggi di italiani tra club italiani, che decrescono di sessione in sessione, non si prendono i titoli dei giornali salvo che in casi del tutto eccezionali, e anche quando ci si trova a parlare delle cosiddette “provinciali” lo scenario non cambia. E’ il caso di Palermo e Verona, entrambe insoddisfatte del rendimento dei loro centrali difensivi (in particolare il Verona, il caso del Palermo coinvolge maggiormente il discorso relativo a Munoz che si rifiuta di rinnovare con la società di Zamparini).
Anche loro quindi guardano altrove, all’estero, questa volta entrambe su profili brasiliani che hanno già conosciuto l’Europa. Lo fanno non tanto per i titoli, ma perché è sotto gli occhi di tutti che per cercare di generare clamorose e salvifiche plusvalenze pescare all’estero e rivendere all’estero è la strategia più remunerativa.
Le due operazioni che stanno portando avanti scaligeri e siciliani riguardano rispettivamente Doria, ex Botafogo, classe 1994 attualmente a disposizione di Bielsa a Marsiglia ma mai seriamente dentro il nuovo progetto del club transalpino, e Rafael Toloi, classe 1990, già per sei mesi nella Roma giallorossa nella stagione passata, tornato in patria al San Paolo perché Sabatini non esercitò il riscatto fissato a 4 milioni di euro.
Sono trattative che ormai hanno preso piede da almeno 10 giorni, dunque destinate ad arrivare a un dunque nei primissimi giorni della settimana ventura: pare ci siano più margini per l’Hellas di ottenere il prestito con diritto di riscatto di Doria piuttosto che per il Palermo, dato che lo stesso Toloi pare non gradire la formula del prestito dopo la delusione patita agli ordini di Garcia. Quest’ultimo, tra l’altro, è stato appena premiato come miglior difensore del campionato paulista 2014.
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